Composizione delle soluzioni per la nutrizione parenterale

La nutrizione parenterale permette ai pazienti che hanno la sindrome dell'intestino corto di ricevere il fabbisogno nutrizionale quotidiano che normalmente riceverebbero digerendo e assorbendo il cibo, prevenendo così la malnutrizione.1 La composizione della nutrizione parenterale è adattata alle esigenze individuali di ogni paziente e può essere costituita da proteine, zuccheri, vitamine, minerali, oligoelementi e talvolta acidi grassi.1 La nutrizione parenterale è un modo per bypassare il tratto digestivo, poiché i nutrienti vengono somministrati direttamente nel flusso sanguigno del paziente.1

Cos’è la nutrizione parenterale

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La sindrome dell'intestino corto (SBS) è un raro disturbo da malassorbimento dovuto alla perdita di massa intestinale per lo più secondaria alla resezione chirurgica dell'intestino tenue.2
Altre cause sono malattie vascolari, neoplasie o malattie infiammatorie intestinali. Lo spettro della malattia è ampiamente variabile: si va dal malassorbimento di un singolo micronutriente all'insufficienza intestinale completa, a seconda della lunghezza rimanente dell'intestino tenue, della porzione anatomica dell'intestino e della funzione dell'intestino residuo.2

Negli ultimi anni, la gestione dei pazienti è notevolmente migliorata con l'aumento della qualità della vita e della sopravvivenza, principalmente grazie ai progressi nella nutrizione parenterale domiciliare (Home based Parenteral Nutrition - HPN).2

La nutrizione parenterale è la somministrazione endovenosa di nutrizione al di fuori del tratto gastrointestinale.3 La nutrizione parenterale totale (TPN) fornisce tutto il fabbisogno giornaliero di nutrizione, liquidi, elettroliti e oligoelementi ed è quindi l'unica fonte di nutrimento che il paziente riceve.1 La nutrizione parenterale parziale viene utilizzata per fornire una parte delle calorie giornaliere, degli elettroliti, degli oligoelementi e dei liquidi ai pazienti che necessitano di un'integrazione nutrizionale.1 Quindi, ha lo scopo di agire come integratore piuttosto che come unica fonte di nutrimento per il paziente. Se la nutrizione parenterale è necessaria in modo cronico, deve essere somministrata attraverso un catetere centrale.1

Come funziona la nutrizione parenterale e quando serve

I pazienti con sindrome dell'intestino corto iniziano la loro nutrizione parenterale in ospedale.1 Una volta che tutti i parametri sono stati accuratamente regolati per adattarsi in modo ottimale alle esigenze individuali di nutrienti e liquidi, la nutrizione parenterale può essere eseguita indipendentemente dal paziente a casa.1
La durata del supporto nutrizionale parenterale dipende dalla lunghezza dell'intestino tenue asportato, dalla posizione della resezione e dalla presenza di una valvola ileocecale intatta e di colon in continuità con l'intestino tenue.2

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La nutrizione parenterale può essere necessaria sia per sostituire il fabbisogno calorico-nutrizionale totale quando i pazienti sono a digiuno e sono totalmente dipendenti dalla nutrizione parenterale home-based, sia per sostituirne solo una parte quando i pazienti soddisfano parzialmente il fabbisogno energetico mediante alimentazione orale/enterale (nutrizione parenterale supplementare)2 e viene somministrata tramite una pompa montata su asta o una pompa portatile che può essere trasportata in uno zaino.1 Se possibile, la nutrizione parenterale viene somministrata di notte per via dell'immobilità richiesta durante l'infusione e per non interferire con le abitudini alimentari durante il giorno.1 La nutrizione parenterale domiciliare richiede che il paziente e/o chi se ne prende cura sia istruito e formato in merito alla cura del catetere, al funzionamento della pompa di infusione e al collegamento della nutrizione parenterale al catetere.1

La maggior parte dei pazienti che possono sviluppare la sindrome dell'intestino corto viene inizialmente alimentata mediante nutrizione parenterale.1 Molti pazienti con sindrome dell'intestino corto saranno in grado di ridurre gradualmente la nutrizione parenterale man mano che il loro intestino si riprende e inizia a compensare le funzioni della porzione persa.1 Questo processo è chiamato adattamento intestinale.1

Tuttavia, i pazienti che non sono in grado di assorbire quantità sufficienti di nutrienti vitali, fluidi, elettroliti e oligoelementi, nonostante abbiano ricevuto altri integratori alimentari, dovranno probabilmente rimanere in supporto parenterale per tutta la vita.1

Composizione delle soluzioni

La nutrizione parenterale totale è una miscela di componenti separati che contengono emulsioni lipidiche, destrosio, aminoacidi, vitamine, elettroliti, minerali e oligoelementi3.

I medici dovrebbero adattare la composizione per soddisfare le esigenze dei singoli pazienti. I tre principali macronutrienti sono emulsioni lipidiche, proteine e destrosio3.

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Emulsioni lipidiche3
Forniscono calorie e prevengono la carenza di acidi grassi. La carenza di acidi grassi essenziali può svilupparsi entro tre settimane di nutrizione parenterale totale senza grassi. Dal 25% al 30% delle calorie totali sono sotto forma di lipidi.

Proteine3
Una soluzione che contiene aminoacidi essenziali e non essenziali ad eccezione di arginina e glutammina.

Carboidrati3
Vengono forniti tramite destrosio monoidrato in una varietà di concentrazioni, più comunemente 40,50 e 70%.

Elettroliti, oligoelementi e vitamine3
Gli oligoelementi e il dosaggio delle vitamine possono essere conformi al fabbisogno giornaliero raccomandato3.

Fonti:
  1. Living with SBS - Parenteral nutrition is a keymethod for managing shortbowel syndrome. https://livingwithsbs.com/SBS-management/total-parenteral-nutrition
  2. Missironi et al., Digestive and Liver Disease 52 (2020) 253–261 https://doi.org/10.1016/j.dld.2019.11.013
  3. Hamdan M, Puckett Y. Total Parenteral Nutrition. [Updated 2022 Jul 20]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK559036/.
  4. Pelegrina-Cortés et al., Nutrients 2018, 10, 1079; doi:10.3390/nu10081079

C-ANPROM/IT/REV/0045

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Consigli per il caregiver

La sindrome dell'intestino corto (SBS) è una condizione di malassorbimento difficile e spesso disabilitante associata a morbilità e mortalità significative, ridotta qualità della vita e alti costi sanitari.