Le complicanze della gravidanza nelle donne con IBD

Le malattie infiammatorie intestinali (IBD) pongono problemi complessi in gravidanza, ma con consapevolezza e cure adeguate è possibile ottenere ottimi risultati1. Molte donne con IBD hanno una scarsa conoscenza delle problematiche legate alla gravidanza e per questo decidono di non avere figli, temendo complicazioni1. In realtà, la maggior parte delle gravidanze con IBD ha esiti favorevoli, con una gravidanza senza complicazioni nell'80% dei casi1.

Le malattie infiammatorie intestinali (IBD) sono una condizione a lungo termine che causa infiammazione nel tratto gastrointestinale2. Fanno parte delle IBD la colite ulcerosa (CU) e la malattia di Crohn (CD)2.

Le donne con malattia infiammatoria intestinale (IBD) hanno più complicazioni durante la gravidanza rispetto alle donne senza IBD, indipendentemente dal fatto che la malattia sia attiva o inattiva3.

Complicanze della gravidanza nelle donne con IBD

L'attività della malattia al momento del concepimento è il fattore principale associato a complicanze quali2

  • Parto prematuro.
  • Basso peso alla nascita.
  • Dimensioni inferiori per l'età gestazionale.

Ricerche recenti indicano che il grado di attività della malattia potrebbe svolgere un ruolo cruciale nell’identificare i soggetti a rischio di esiti avversi o complicanze2. Le nascite premature erano circa 3 volte più comuni tra le donne con malattia da moderatamente ad altamente attiva rispetto a quelle con IBD inattive3.

Anche se la ricerca non ha dimostrato in modo definitivo il motivo per cui l'IBD è collegata a complicanze, molto probabilmente sono in gioco diversi fattori3. Durante l'infiammazione attiva, il corpo si trova in uno stato “non sano” che potrebbe non supportare la gravidanza3. Quando l’infiammazione attiva è grave, insorgono problemi (come l’anemia) che rendono difficile portare in grembo un bambino3. La placenta produce citochine che durante la gravidanza possono peggiorare alcune forme di IBD, come la colite ulcerosa3.

Altre complicanze

L’embolia polmonare rimane una delle principali cause di morte materna ed è una complicanza riconosciuta nelle IBD, soprattutto nei soggetti ricoverati in ospedale con una riacutizzazione1.

La malattia perineale attiva, in particolare le ragadi perianali, le fistole, gli ascessi e la stenosi anale, è associata fino a un rischio dieci volte maggiore di danno perianale significativo1.

IBD, nutrizione e complicanze

La gestione delle IBD ha un impatto diretto sullo stato nutrizionale dei pazienti. Questo impatto è evidente in gravidanza: uno studio ha rilevato che l’aumento di peso durante la gravidanza nelle donne con IBD era un indicatore di complicanze durante la gravidanza stessa2. I ricercatori hanno infatti notato che un aumento di peso inadeguato durante la gestazione era associato alla presenza attiva della malattia, che a sua volta era correlata a un tasso più elevato di complicanze2.

Gli effetti della gravidanza sulle IBD

La gravidanza ha generalmente un’influenza positiva sul decorso delle IBD2. Uno studio ha rilevato un rischio del 30% di riattivazione della malattia durante la gravidanza2.

Le pazienti che rimangono incinte durante una fase attiva della malattia, o subito dopo averla superata, corrono un rischio maggiore di riacutizzazione durante la gravidanza e il periodo post partum, rispetto a quelle in remissione2.

Infine, è fondamentale sottolineare che, se l'IBD si manifesta per la prima volta durante la gravidanza in una paziente precedentemente sana, questa insorgenza non è legata ad una prognosi peggiore per l'IBD o per la gravidanza, rispetto alle pazienti diagnosticate prima del concepimento.

Intervento chirurgico e gravidanza

Nelle pazienti gravemente malate con malattia attiva nonostante le cure mediche, l’avanzamento della malattia rappresenta un rischio maggiore per il feto rispetto all'intervento chirurgico1.

Complicanze della gravidanza nelle donne con IBD

La chirurgia è ragionevolmente sicura in tutti i trimestri, ma esistono alcuni studi limitati che indicano un aumento degli aborti spontanei nel primo trimestre e travaglio pretermine nel terzo trimestre, ma nessun aumento della morte materna o della perdita del feto1. L’intervento chirurgico è comunque considerato relativamente sicuro in tutti i trimestri1.

Le pazienti con IPAA hanno un rischio del 20%-30% di disfunzione della tasca durante la gravidanza, che di solito si risolve dopo il parto1.

Mortalità e malformazioni alla nascita

Esistono prove limitate riguardo al rischio di mortalità alla nascita, sebbene due studi abbiano riscontrato un rischio elevato di mortalità alla nascita nelle donne con malattia di Crohn, in particolare in caso di riacutizzazione durante la gravidanza, e in quelle con colite ulcerosa attiva1.

Non è stato dimostrato, invece, alcun aumento del rischio di malformazioni congenite, indipendentemente dall'attività della malattia1.

Prevenzione

È stato dimostrato che l'educazione e la consulenza riducono il rischio di recidiva, principalmente correlato all’aderenza al farmaco e alla cessazione del fumo1.

 

Fonti:
  1. Selinger CP et al., IBD in pregnancy: recent advances, practical management. Frontline
  2. Caballero-Mateos AM et al., J Clin Med. 2023 Sep 25;12(19):6192
  3. Uma M. Gastroenterol Hepatol (N Y). 2015 Apr;11(4):273-5.

C-ANPROM/IT/ENTY/0098

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