La malattia di Crohn

La malattia di Crohn è una malattia intestinale infiammatoria cronica, descritta per la prima volta come ileite regionale da Crohn, Ginzburg e Oppenheimer in una serie di casi presentati alla riunione annuale dell'American Medical Association nel 19321.

La malattia di Crohn è caratterizzata da lesioni intestinali a intermittenza (cioè aree di infiammazione interposte tra la mucosa di aspetto normale) in qualsiasi parte del tratto gastrointestinale e comporta un'infiammazione transmurale cronica e recidivante2. I pazienti con malattia di Crohn sperimentano periodi di riacutizzazioni e periodi di remissione durante il decorso della malattia1.

Il trattamento della malattia di Crohn è multidisciplinare: il trattamento medico è focalizzato sulla guarigione delle mucose e sulla riduzione dei sintomi; la chirurgia mantiene un ruolo chiave nel trattamento di complicanze come stenosi, perforazioni, fistole e ascessi1.

Malattia di Crohn

I sintomi

I sintomi possono essere insidiosi, non specifici e possono dipendere dalla sede e dalla gravità della malattia: alcuni pazienti possono presentare sintomi per anni prima di una diagnosi2.

I sintomi principali sono diarrea e dolore addominale2. Altri sintomi includono affaticamento, perdita di peso, febbre, anemia e fistole ricorrenti, ulcere o ragadi2.

Gli effetti infiammatori della malattia di Crohn possono interessare organi al di fuori del tratto intestinale 3. Questi sintomi extra-intestinali possono addirittura precedere la comparsa di sintomi gastrointestinali3. Le aree colpite includono anche (ma non solo) gli occhi, le articolazioni, la pelle e il sistema immunitario-ematologico3. Il 21-47% dei pazienti manifesta sintomi extra intestinali che influiscono fortemente sulla qualità della vita.2

Epidemiologia

La prevalenza più alta di Malattia di Crohn è stata registrata in Europa (322 casi ogni 100.000 persone in Germania) e in Nord America (319 casi ogni 100.000 persone in Canada)2. Nel mondo sono oltre 5 milioni le persone affette da IBD e in Italia, pur mancando un registro per patologia, si stima che possano esserci circa 240-250 mila pazienti affetti da patologia infiammatoria cronica intestinale, dei quali un 60% con colite ulcerosa e un 40% con malattia di Crohn4.

I fattori di rischio

Il rischio di insorgenza e progressione della malattia di Crohn è influenzato da fattori ambientali in un ospite geneticamente suscettibile.2

Fattori genetici

È stata riconosciuta l'ereditarietà familiare della malattia di Crohn, con tassi di concordanza tra i gemelli monozigoti più elevati per questa (50%) che per la colite ulcerosa (15%)2. I dati attuali suggeriscono un'interazione tra suscettibilità genetica e fattori ambientali nello sviluppo del morbo di Crohn3. Uno dei geni coinvolti – NOD2 – ha dimostrato un aumento del rischio di sviluppare malattia di Crohn da 20 a 40 volte, se presente mutato in entrambe le copie3.

Malattia di Crohn

Fattori ambientali

Tra i fattori ambientali possiamo annoverare2:

  • Il fumo di sigaretta può raddoppiare il rischio di insorgenza della malattia di Crohn (in misura maggiore nelle donne e in base all’età). Il fumo è associato anche a esordio precoce della malattia, aumento della necessità di intervento chirurgico e più alta frequenza di recidive post-operatorie2.
  • La disbiosi intestinale è una caratteristica della malattia di Crohn e la dieta è il fattore ambientale che con maggiore probabilità influenza il microbiota intestinale2. In particolare, la relazione esistente tra microbiota e intestino è stata alterata dai cambiamenti nella composizione degli alimenti e dal passaggio da alimenti ricchi di fibre e a basso contenuto di grassi ad alimenti trasformati che contengono additivi alimentari2. Il ridotto apporto di fibre nella dieta e le frequenti oscillazioni dietetiche tra cibi ricchi e poveri di fibre portano a una ridotta diversità del microbiota intestinale e sono associati allo sviluppo di malattia di Crohn2.
  • L'esposizione agli antibiotici durante l'infanzia aumenta il rischio malattia di Crohn.
  • Contraccettivi orali e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono aumentare il rischio2.

Tra i fattori ambientali associati a una diminuzione del rischio, abbiamo:

  • La presenza di animali domestici3
  • La condivisione della camera da letto e avere più di due fratelli3
  • Un’elevata assunzione di fibre (dieta)3
  • Il Consumo di frutta e verdura3
  • L’attività fisica3

Età di insorgenza5

La malattia di Crohn è classificata in tre categorie in base all'età alla diagnosi: A1 (< 17 anni), A2 (17-40 anni) e A3 (> 40 anni). Più del 50% dei pazienti rientra nella categoria A25. I pazienti ai quali viene diagnosticata la malattia di Crohn dopo i 40 anni rappresentano il 17-35% dei casi totali5.

Fonti:
  1. Petagna et al. Biology Direct (2020) 15:23
  2. Roda G, Chien Ng S, et al., Nat Rev Dis Primers. 2020 Apr 2;6(1):22.
  3. Veauthier B, Hornecker JR et al., Am Fam Physician. 2018 Dec 1;98(11):661-669
  4. Osservatorio Malattie Rare. Malattie infiammatorie croniche dell’intestino, oggi la Giornata Mondiale. 19 Maggio 2021 https://www.osservatoriomalattierare.it/altre-malattie-croniche/18074-malattia-di-crohn-e-colite-ulcerosa-aumentano-i-casi-in-italia (Ultimo accesso aprile 2022)
  5. Moon JM, Kang EA, Han K et al., World J Gastroenterol. 2020 Jan 28;26(4):404-415.

C-ANPROM/IT/ENTY/0034

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